Apriamo questo numero con un’intervista all’avvocato Alberto Bruni, che da oltre 10 anni collabora con Federcaccia. Con lui parliamo di Key concepts, calendari venatori, ricorsi, modifiche alla 157/92 e molto altro ancora. Così come apriamo un’interessante “finestra” sul mondo del volontariato venatorio: sono infatti innumerevoli gli interventi di miglioramento ambientale condotti dai cacciatori, tra cui spicca quello indirizzato a salvaguardare le zone umide, habitat di vitale importanza per la biodiversità. Analogamente, parlando di “importanza” traslata sul piano sportivo, seguire un percorso mirato di coaching aiuta l’atleta a carpire quali e quanto sono le strade da percorrere per poter primeggiare in gara. E per non allontanarci troppo dal tema gare, occhi puntati sul calendario Fitav 2024 che si preannuncia ricco di appuntamenti imperdibili. Restando sintonizzati sulle interviste ai tecnici della fossa olimpica, Rodolfo Viganò e dello skeet, Andrea Filippetti, ad alcuni tiratori del comparto paralimpico, a Federica Riu, delegata regionale della Sardegna e a Ivan Carella, presidente del Trap Concaverde. E sullo stato dell’arte del Progetto Care portato avanti con la collaborazione delle scuole. Progetto con cui la Fitav si proietta nel futuro. Un proiettarsi nel futuro che accomuna tutte le Federazioni sportive, come la Fidasc, che nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha concluso quella storica rivoluzione, politica e normativa, che ha formalizzato, una volta per tutte, “senza se e senza ma” che la cinofilia sportiva si chiama Fidasc…
Il sommario di questo numero
Caccia
PRIMO PIANO; NEWS; ATTUALITÀ, Il lato giuridico dell’attività venatoria; RICERCHE, L’ambientalismo attivo nelle zone umide; GESTIONE, La storia del ripopolamento; CULTURA, Realismo e caccia nei dipinti dei Vestrini.
Tiro Sportivo
ATTREZZATURE, Il versatile Futur K6AM; COACHING, Come vincere nel tiro a volo.
Inserto FITAV
LINEA DI TIRO; CALENDARIO FEDERALE, La penisola del tiro a volo; AVVIAMENTO ALLO SPORT, Con il Progetto C.A.R.E. la Fitav si proietta nel futuro; TECNICI FOSSA OLIMPICA, Viganò: un anno da vivere agonisticamente; TECNICI SKEET, Filippetti: skeet è sinonimo di duro lavoro; RICORDI, Il ricordo di Domenico Ventre; PROGETTO C.A.R.E., Nuove Leve d’inverno; COMITATI REGIONALI, La parola alle regioni: Federica Riu; SETTORE PARALIMPICO, Paratrap sotto i nostri riflettori; ASSOCIAZIONI SPORTIVE, L’Agenda 2024 sportiva e green del Trap Concaverde.
Inserto FIDASC
A CACCIA DI SPORT; Stagione agonistica, Un trimestre pieno di competizioni; COMITATI REGIONALI, 8° Gran Galà Fidasc Calabria; COMITATI REGIONALI, Galà dei campioni Fidasc Campania: uniti si vince; CINOFILIA SPORTIVA, Campionato italiano sleddog dryland.
Tiro a Segno
ATTIVITÀ FEDERALE, Il nome di Campriani impresso nella “strada della gloria sportiva”.
Editoriale
L’attività venatoria e le sue leggi
Su questo numero approfondiamo gli aspetti giuridici della caccia con l’avvocato Alberto Bruni, coordinatore giuridico dell’Ufficio Studi e Ricerche Fidc. Intanto si riaccende il dibattito sulla 157/92 con una nuova proposta di modifica approdata in Commissione Agricoltura.
Potremmo definire l’attività venatoria una passione fatta di cose “concrete” – come la preparazione dell’attrezzatura, l’addestramento del proprio fidato amico a quattro zampe, la cura di fauna e territorio – in ultima analisi non solo un’attività nella natura ma un’attività di interazione con la natura. È forse anche per questo che per molti praticanti è difficile comprendere e a volte accettare ciò che accade nell’ambito delle norme e delle leggi sulla caccia. L’aspetto giuridico è infatti materia estremamente complessa per i non addetti ai lavori, sia in Italia sia in Europa. Nel nostro Paese, inoltre, si aggiunge un’ulteriore complicazione, visto che è più che mai usuale assistere a strumentalizzazioni o a esasperazioni dei regolamenti europei, come pure delle leggi nostrane, ed è importante comprendere anche questo tipo di meccanismi.
È proprio per rendere maggiormente comprensibili questi aspetti che abbiamo deciso di intervistare l’avvocato Alberto Bruni, coordinatore giuridico dell’Ufficio Studi e Ricerche faunistiche e agroambientali Federcaccia, che con noi ha affrontato alcuni importanti aspetti giuridici dell’attività venatoria, come i ricorsi contro i calendari venatori, la modifica dell’articolo 9 della Costituzione italiana, le ultime modifiche alla legge 157/92 e molto altro (l’articolo a pag. 12). Rimanendo sul tema, lo scorso 16 gennaio è iniziato, in XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati, l’iter della proposta di legge di modifica alla 157/92 (a prima firma del deputato Francesco Bruzzone). Le principali modifiche proposte riguardano: la certezza del diritto per i calendari venatori; l’inserimento nella legge 157 dell’orientamento della giurisprudenza in questo paese, che fa chiarezza sull’allevamento e l’utilizzo dei richiami vivi; le opzioni di caccia (secondo la proposta oggi che i cacciatori sono diminuiti non c’è più l’esigenza di dividere le forme di caccia e le diverse tipologie di attività venatoria); l’estensione dell’abilitazione alla caccia agli ungulati all’intero territorio nazionale e l’adeguamento delle norme riguardanti questo tipo di caccia alle tecniche moderne (ad esempio per quanto riguarda le ottiche). Quella di Bruzzone è l’ultima di una serie di proposte di modifica alla 157/92 già assegnate alla Commissione Agricoltura, come, solo per citarne alcune: la proposta di legge con prima firmataria l’on. Maria Cristina Caretta “Introduzione dell’articolo 7-bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di istituzione degli istituti regionali per la fauna selvatica”; “Norme in materia di prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica. Modifica alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, presentata dal Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia; “Interventi per la riduzione della popolazione dei cinghiali nel territorio nazionale e delega al Governo per la prevenzione, il contenimento e il ristoro dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle attività agricole” con primo firmatario il deputato Stefano Vaccari.
C’è quindi grande dibattito su questo tema e proprio in questi giorni il presidente Federcaccia Massimo Buconi ha chiarito la posizione della Federazione sulle modifiche alla 157/92, sottolineando che si tratta di “una legge in molte sue parti ancora inattuata, dopo 31 anni dall’approvazione, appunto dal ‘92, e in altre parti non più adeguata. Quindi una legge che necessita di manutenzione, ma non necessita di ideologie, non necessita di nuovi scontri ideologici, non necessita di tifoserie, ma necessita di pensiero, di approfondimenti sulla gestione, sulle rappresentanze”. Una legge, ha sottolineato, che tenga conto delle nuove sensibilità, del cambiamento dello stato dell’ambiente, delle problematiche del clima, della mutata natura della popolazione dei cacciatori, del cambiamento nelle esigenze delle imprese agricole o produttive. Il presidente Fidc ha infine affermato che la Federazione “è per aggiornare la 157, ma non è per i colpi di mano che possono solo portare rinnovati scontri, ma nessun beneficio all’attività venatoria” ricordando che la Federazione è impegnata, a tutti i livelli, dall’Ufficio Studi e Ricerche ai singoli soci, a ragionare su come ammodernare una legge importantissima, che è tuttora valida nel principio fondante che è gestire il territorio e la fauna.
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