Quello che arriverà nelle vostre case è il numero doppio di giugno-luglio, che riserva più spazio, come ormai consuetudine da alcuni anni, all’informazione sportiva Fitav. Nella fattispecie ai risultati delle gare federali che hanno scandito il ritmo in pedana per tutto il mese di maggio. Così come alle cronache di classiche del tiro a volo quali il Memorial Ferruccio Ferracani al Tav Trasimeno e la seconda edizione della Mimmo Ventre Cup al Tav La Tranquilla. Ampio spazio inoltre è stato dedicato alle interviste: ad esempio a Marsilio Palermi, conosciuto nell’ambiento sportivo non solo come presidente del Tav Piancardato, ma anche come valido organizzatore di eventi. La prossima sfida che lo vedrà impegnato in tale ruolo è il Mondiale di fossa universale a Roma. Una chiacchierata “varia e non eventuale” fatta pure con Flavio Maglio, che nel tempo è diventato il punto di riferimento per la comunità tiravolistica “votata al compak” in terra di Puglia. Belle pagine di cronache agonistiche non mancano nell’inserto Fidasc, all’insegna della cinofilia, del tiro con l’arco e del tiro a palla. Con un’attenzione particolare a dar voce a Tiziana Crocioni che, oltre ad essere stata eletta vicepresidente vicaria della Federazione durante l’ultima Assemblea ordinaria, è una plurimedagliata atleta di tiro con l’arco. E a proposito di “dar voce”, abbiamo sentito Michele Sorrenti, coordinatore scientifico dell’Ufficio Studi e ricerche Federcaccia, per tracciare un quadro generale sul progetto, avviato in collaborazione con la settoriale Ucim (Unione cacciatori italiani migratoristi), che riguarda il prelievo adattativo della quaglia. “Ultimo, ma non per ultimo”… un bel ritratto, ben poco conosciuto, di Leone XIII, il Pontefice gentiluomo di campagna, amante della natura e della caccia.
Sommario
PRIMO PIANO – di Valeria Bellagamba
CACCIA
NEWS
RICERCHE
Federcaccia e Ucim insieme per la quaglia – di Jacopo Foti
GESTIONE
Afv: una riflessione sulla loro gestione – di Roberto Mazzoni Della Stella
CULTURA
Ritratto di Leone XIIl, il Papa cacciatore – di Carlo Romanelli e Barbara Biggi
TIRO SPORTIVO
COACHING
Quando il gioco si fa duro – di Giorgio Fabris
DISCIPLINE
Long Range Shooting – di Riccardo Monzoni
INSERTO FITAV
LINEA DI TIRO – di Luciano Rossi
SETTORE GIOVANILE
L’Italia tiravolistica del futuro – di Massimiliano Naldoni
STAGIONE FEDERALE
Verso gli scudetti dei Veterani e dei Master – di M.N.
Castanea: un teatro spettacolare per l’elica – di M.N.
Trap 1: l’Europeo all’orizzonte – di M.N.
L’INTERVISTA
Luca Maci: “Il compak non ha mai smesso di emozionarmi” – di Michelangelo Lombardi
A scuola di compak con Claudio Lazzarin – di M.L.
Flavio Maglio: il compak pugliese e il Circuito del Salento – di M.L.
Marsilio Palermi e le sue sfide organizzative – di Stefano Terrosi
CLASSICHE
Mimmo Ventre Cup number two – di Francesca Domenichini
3° Memorial Ferruccio Ferracani – a cura della Redazione
GARE FEDERALI
Gli eventi del mese – a cura della Redazione
INSERTO FIDASC – a cura dell’Ufficio Stampa Fidasc
A CACCIA DI SPORT – di Felice Buglione
CINOFILIA SPORTIVA
25° Campionato italiano Assoluto su cinghiale mute
L’INTERVISTA
Lo sport nella vita di una donna e di una atleta
TIRO DI CAMPAGNA
21° Campionato italiano 100mt 4 posizioni: una 2 giorni entusiasmante
TIRO CON L’ARCO
Ultima gara circuito Coppa Italia – International Round
TIRO A SEGNO – a cura dell’Ufficio Stampa Uits
STAGIONE INTERNAZIONALE
L’Alpen Cup si veste di azzurro
Editoriale
Sulla 157 si aprono le danze
Nel momento in cui scriviamo non c’è ancora il testo della proposta di modifica, ma si sono già scatenate le polemiche anticaccia. Nel frattempo il ministro ha fatto un po’ di chiarezza, sottolineando, tra le altre cose, come il processo di riforma della Legge sia un impegno condiviso già preso dal Parlamento e a cui il Governo si impegna a dare seguito.
Ci sono questioni legate all’ambiente alla fauna che sono sempre estremamente attuali e alcune di queste non si sono mai risolte. Una è senza dubbio la riforma della 157/92, una legge che per svariati motivi è ormai datata, ma che negli anni non è mai stato possibile modificare, nonostante i diversi tentativi fatti.
A riportare nell’attualità questa annosa questione sono state le dichiarazioni fatte lo scorso maggio, in occasione di della Fiera “Caccia Village”, dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che ha annunciato la riforma entro agosto. Ospite allo stand Federcaccia il ministro ha ricordato il clima in cui è nata la Legge, dopo il referendum per l’abolizione della caccia del 1990 che, pur non avendo prodotto l’effetto auspicato da chi lo aveva promosso, ha comunque incrinato il rapporto fra la società e l’ambiente della caccia: “Abbiamo avuto una legge, la 157/92, che era disegnata in quel momento e con quelle condizioni. In campagna elettorale noi abbiamo assunto un impegno, quello di modificarla e aggiornarla. In parte lo abbiamo fatto all’inizio del mandato andando incontro alle emergenze legate al problema della Psa. Abbiamo però lavorato per arrivare a una riforma complessiva del testo che abbiamo annunciato nella Legge Finanziaria di dicembre come ‘collegato’. Per chi non è esperto di processi normativi, significa approvarla entro agosto. Prima della nuova stagione avremo la riforma della 157”. Una dichiarazione, quest’ultima, che ha innescato una serie di polemiche su social e mezzi di informazione, con proteste nei confronti di una proposta di modifica – e questo è il lato surreale della vicenda – che non è ancora stata resa nota (nel momento in cui scriviamo – Nda). Pur di sollevare il solito polverone alcuni hanno diffuso vere e proprie notizie false, su un argomento che invece andrebbe affrontato con grande razionalità e scientificità, alla ricerca di un equilibrio tra le esigenze faunistico-ambientali, quelle delle attività agrosilvopastorali, della sicurezza e degli altri frequentatori del territorio, cacciatori compresi. Si è allora detto che con la nuova legge si sarebbe potuto cacciare nelle spiagge, nei giardini delle case, di notte… e altre amenità per le quali rimandiamo al mare grigio del web.
Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Anlc, AnuuMigratoristi, Italcaccia e Cncn hanno preso posizione, preoccupate dagli attacchi che hanno definito ingiustificati, proprio perché ancora non era stato redatto il testo del disegno di legge, né l’argomento era stato discusso all’interno del Consiglio dei Ministri. Le associazioni venatorie hanno poi ricordato che “dal 1992 sono cambiati l’ambiente e la società, che ora hanno necessità molto diverse rispetto a quel periodo storico. Pensiamo solo a come è cambiato il comparto agricolo e ai problemi alla salute e all’incolumità pubblica che ci sono adesso”.
L’ultimo aggiornamento è di ieri, 11 giugno, quando il ministro Lollobrigida – rispondendo all’interrogazione degli onorevoli Zanella, Borrelli, Bonelli, Fratoianni, Dori, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti e Zaratti sulla annunciata riforma della legge 157/92 – ha dato una risposta che dovrebbe contribuire, così si spera, a sgomberare il campo da ulteriori polemiche, illazioni e speculazioni, ripristinando quel clima di serenità necessario a modificare una Legge che detta le “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. A ricontestualizzare la questione proprio le parole del ministro, che riferendosi al testo finale della proposta ha smentito la veridicità delle indiscrezioni circolate su alcune testate giornalistiche. Lollobrigida ha ricordato che il Ministero ha agito “su precisa indicazione di numerosi Consigli comunali, di cinque Consigli regionali, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, in particolare, sulla base di un atto di indirizzo del Parlamento italiano che, nella scorsa legislatura, ha approvato una relazione che impegnava il Governo in modo esplicito a rivedere il quadro normativo a partire dalla legge n. 157 del 1992”, sottolineando la piena condivisione di tutti (nessun voto contrario – Nda) nel prendere tale impegno e che ad esso, in quanto proveniente dal Parlamento, il Governo deve dare seguito. “Le ragioni che ci hanno indotto ad accelerare l’elaborazione del disegno di legge sono quelle citate nell’atto approvato al Senato”, ha affermato Lollobrigida, ricordando che la diffusione incontrollata della fauna selvatica produce danni sul piano ecologico e ambientale, rischi sul piano sanitario, danni all’attività agricola, problemi sul piano civilistico e sociale derivanti dalle richieste di risarcimento, pericolo per la pubblica sicurezza per il verificarsi di incidenti stradali anche mortali. Il ministro ha infine fatto chiarezza sulle fake news circolate sull’argomento (dall’esercizio della caccia nelle aree demaniali marittime alla modifica degli orari dell’attività venatoria), concludendo con un’apertura a tutti i portatori di interesse: “Il nostro modello democratico prevede un interparlamentare e ci sarà in Parlamento il confronto ampio con le associazioni di ogni genere che io non escludo nemmeno come Ministero, con le associazioni ambientalistiche, animalistiche, venatorie, scientifiche e quanti altri coinvolti nella riforma della 157 che noi intendiamo portare avanti”.
La situazione è in continua evoluzione e molto probabilmente quando riceverete questo numero di “Caccia & Tiro” ci saranno stati, nel frattempo, ulteriori sviluppi, ma intanto un quadro andava tracciato. Solo il tempo ci dirà se, come detto dal ministro Lollobrigida, entro agosto avremo la riforma della 157/92. Intanto su questo tema le danze si sono riaperte, speriamo che tutti gli invitati sappiano ballare.
Valeria Bellagamba
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Sito
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