CACCIA & TIRO n. 4/2025

Una vetrina “per e su” Eos 2025: è ciò che anche noi della Redazione abbiamo voluto realizzare per raccontare l’esperienza vissuta a Veronafiere. Dove, oltre alle novità presentate dalle numerose aziende espositrici, si sono tenute diverse iniziative tra cui il Meeting WaSh (Women and Suistainable hunting) organizzato dal Coordinamento nazionale cacciatrici Federcaccia per educare, promuovere e sostenere una buona immagine della caccia nella società. Una buona immagine della pratica venatoria nella società a cui hanno dato sicuramente un valido contributo le Zone di ripopolamento e cattura: la loro storia, che ripercorriamo in questo numero, spiega quali strategie hanno prodotto il risultato migliore, confermando il ruolo di primo piano rivestito dalla gestione faunistica. Un ruolo di primo piano che rivestono, passando al tiro sportivo, i Comitati regionali Fitav e a tal proposito ascoltiamo quanto hanno da dirci i neo delegati dell’Abruzzo e delle Marche. Così come i presidenti di quelle Società che nei prossimi mesi ospiteranno alcune classiche – note e meno note – intitolate a figure che hanno lasciato una forte impronta nel tiro a volo. Un segno impresso anche dalle cosiddette “gare del mese” a cui abbiamo dedicato un apposito spazio costellato di foto e classifiche. Immagini e podi che non mancano mai nei resoconti dello sport made in Fidasc, come quello sull’11° Campionato italiano Open invernale di tiro di campagna.

Sommario

PRIMO PIANO – di Valeria Bellagamba

CACCIA

NEWS – a cura della Redazione

SPECIALE FIERA
Eos 2025, oltre la passione – di Jacopo Foti

GESTIONE
Una buona lezione dalla storia delle Zrc – di Roberto Mazzoni Della Stella

CULTURA
Arrigoni degli Oddi, cacciatore e ornitologo – di Barbara Biggi e Carlo Romanelli

TIRO SPORTIVO

COACHING
Il danno delle avversative – di Giorgio Fabris

SOCIETÀ SPORTIVE
La stagione del Tav San Martino Top – di Riccardo Monzoni

INSERTO FITAV

LINEA DI TIRO – di Luciano Rossi

L’INTERVISTA
Rossi: “Lavoriamo sempre per il futuro del nostro sport” – di Francesca Domenichini

COMITATI REGIONALI
La parola alle Regioni: Guido Margiotta – di Massimiliano Naldoni
La parola alle Regioni: Stefano Battisti – di M.N.

TECNICI FEDERALI
Intervista a Sandro Polsinelli – di Stefano Terrosi

STAGIONE FEDERALE
Orizzonte compak – di M.N.

CLASSICHE
Le competizioni in memoria dei grandi del tiro a volo – di Michelangelo Lombardi

STAGIONE FEDERALE
Gli eventi del mese – a cura della Redazione
Le sfide societarie di Seconda e Terza categoria – a cura dell’Ufficio Stampa Fitav
I sestetti tricolori Belvedere e Raimondo – di M.N.
La Sicilia dei Sodalizi protagonista in Puglia e in Umbria – di M.N.
Scudetti tricolori: Perugini e Giannecchini – di M.N.

UFFICI FEDERALI
Safeguarding Office: una battaglia di civiltà – di J.F.

INSERTO FIDASC – a cura dell’Ufficio Stampa Fidasc

A CACCIA DI SPORT – di Felice Buglione

ASSEMBLEA ELETTIVA
Buglione rieletto alla presidenza federale

TIRO DI CAMPAGNA
11° Campionato italiano Open invernale

DALLE REGIONI
L’Open day multidisciplinare

TIRO A SEGNO

STAGIONE INTERNAZIONALE
Gli azzurri di Osijek – a cura dell’Ufficio Stampa Uits

Editoriale

Flora, fauna e finanza

La Giornata mondiale della fauna e della flora selvatiche, celebrata lo scorso marzo, aveva come tema la finanza per la loro conservazione. Le risorse attualmente disponibili non sono infatti sufficienti a garantire la salvaguardia del nostro patrimonio naturale, dal quale dipendono il benessere dei cittadini e le economie delle nazioni.

Ogni anno, il 3 marzo, ricorre la Giornata mondiale della fauna e flora selvatiche (World Wildlife Day), per ricordare la loro importanza e sostenerne la salvaguardia. Quest’anno la Giornata, promossa, tra gli altri, dalle Nazioni Unite e dalla Convenzione Cites, veniva celebrata col tema “Finanza per la conservazione della fauna selvatica: investire nelle persone e nel pianeta”, per esplorare, si legge sul sito dedicato (wildlifeday.org) “come possiamo lavorare insieme per finanziare la conservazione della fauna selvatica in modo più efficace e sostenibile e costruire un futuro resiliente sia per le persone che per il pianeta. Gli animali e le piante selvatiche, dalle steppe degli altopiani alle barriere coralline, sono intrinseci all’intricata rete della vita sulla Terra. Sostengono gli ecosistemi, regolano i processi naturali e supportano la biodiversità, fornendo servizi essenziali che sostengono i mezzi di sussistenza umani e contribuiscono al raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo sostenibile”.

A raccontare dell’importanza di fauna e flora selvatiche ci sono anche i numeri: le foreste da sole ospitano 60.000 specie di alberi, l’80 percento delle specie di anfibi e il 75 percento delle specie di uccelli, supportando oltre 1,6 miliardi di persone con capitale naturale sotto forma di cibo, medicine e reddito. Sono oltre un milione le specie stimate a rischio di estinzione. In questa congiuntura storica, sottolineano i promotori della Giornata, la finanza innovativa per la conservazione di flora e fauna selvatica è di estrema urgenza, anche perché si stima che oltre la metà del Pil mondiale dipende dalla natura e gli attuali flussi finanziari non sarebbero sufficienti per consentire ai governi di raggiungere gli obiettivi nazionali sulla biodiversità: sono 143 i miliardi di dollari investiti annualmente nella conservazione della biodiversità, la cifra necessaria stimata sarebbe invece di 824 miliardi di dollari.

Sappiamo quanto il tema della salvaguardia della vita selvatica, che si tratti di fauna o di flora, stia a cuore ai cacciatori. Proprio nella natura praticano la loro passione e operano costantemente per salvaguardare gli habitat e l’equilibrio faunistico. In un comunicato sul World Wildlife Day l’Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali di Federcaccia ha affermato che solo con investimenti importanti “è possibile salvare le specie dal declino e dall’estinzione e conservare correttamente gli animali selvatici. Un’esigenza impellente anche per l’Italia, dove la fauna selvatica è proprietà dello Stato. Un concetto nobile, – puntualizza l’Ufficio – ma che richiede senza dubbio maggior impiego di risorse economiche per la sua gestione e conservazione da parte dello stesso ‘proprietario’. Non sono più rimandabili investimenti per migliorare le sorti di molti uccelli legati agli ecosistemi agrari, così come per la gestione di aree umide e montane dove la crescita incontrollata di vegetazione e bosco non gestito causano un impoverimento delle specie presenti”. Nel comunicato si sottolinea anche come sia urgente una legge sul consumo di suolo, che metta un freno all’espansione di infrastrutture sui terreni agricoli o naturali, anch’essa causa di declino per molte specie di fauna selvatica. “Federcaccia – conclude l’Ufficio Studi – è pronta alla collaborazione con le Istituzioni a tutti i livelli, potendo contare su migliaia di cacciatori-conservatori presenti sul territorio che già attuano e sono in grado di incrementare la conservazione delle specie, intervenendo in primo luogo sugli habitat naturali. Un impegno quotidiano, costante e a costo 0 per la società”.

Anche la Cop 16 dello scorso febbraio, tenutasi a Roma presso la sede della Fao, ha avuto come tema principale le strategie per finanziare la salvaguardia della biodiversità, ma gli obiettivi fissati sono ben lontani dagli 824 milioni di dollari stimati come necessari. C’è infine un altro tema, quello legato a come vengono utilizzate le risorse: quali gli attori coinvolti, quali le specie oggetto di intervento, quale la visione complessiva del contesto in cui si opera. Non sempre questi interventi guardano all’equilibrio generale di un determinato habitat e non sempre nell’intervenire su una singola specie si tiene conto delle conseguenze su altre. Alcune, anche tra le più minacciate, sembrano inoltre risultare “invisibili” all’attenzione di chi avrebbe i mezzi e gli strumenti per salvaguardarle. Ma questa è un’altra storia, e la racconteremo la prossima volta.

Valeria Bellagamba

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